sabato 28 marzo 2009

IN TRE№.1


Senza numeri fortunati, in treni popolati da facce diverse, riverse: nello scantinato dei loro ricordi, perse: in moltitudini artificiali. Sostanze commerciali che non chiedono altro.
Io cerco qualcosa che è altro; prendo un niente che è altro. Ci sono madri e padri; figli ritratti sui quadri di case deserte: la gente non si diverte, la gente non si diverte. La gente resta inerte dentro le situazioni, schiava delle emozioni e delle aspettative preconfezionate.

Nessun commento:

Posta un commento