mercoledì 15 aprile 2009

fuori-luogo


Ci son stati giorni nei quali te la facevi con un gruppo di sogni che cavalcavano verso il potere. Ci son stati attimi in cui sognavi in un perenne anno zero. Avevi un sorriso che conduceva lo sguardo di chiunque all’interno di un non momento. Eri come il rhum invecchiato bevuto a gollate nei pomeriggi d’agosto. Giocando a calcino negli squallidi bar dei quartieri periferici di Ferrara. Eri involontariamente fuori luogo mentre fumavi le tue Camel invidiando chi non sapeva ascoltare. Tu volevi tutto mentre il niente ti avvolgeva senza rimedio alcuno. L’organo che riproduceva il tuo rock era esausto, la sua sola compagnia il respiro. Suoni metallici in cassa integrazione calpestavano i confini del tuo sentire. Senza più reazione. Non eri più ciò che desideravi da troppo tempo. Non eri più l’allegro bevitore di Porto in una polverosa enoteca di via contrari. Calpestavi le sere facendo scivolare le tue mani sui muri pieni di scritte politicizzate. Ti vestiva solo l’involontaria benevolenza negli sguardi di occasionali passanti. Ad un certo punto, conscio di tutto ciò attendevi solo che calasse il sipario e che gli scenografi mutassero la scena.

3 commenti:

  1. mi son sentito così x tanti anni e l'unica consolazione di quel periodo è di essere diventato quel che sono..un incerto e saltellante saltinbanco dal cuore in festa...complimenti mat...scrivi che fa bene...

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  2. spero non sia solo un bel ricordo romantico..spensierati e pieni di sogni ma ora sapienti ma mai domi..

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