giovedì 16 aprile 2009

m.

straniero e disilluso in un paese alieno dall'architettura fascista. in uno di quei pomeriggi d'agosto dove il sole impone un regime dittatoriale. carrarmati arruginiti mi assordano le orecchie. i want you. i want you. ho una tua foto ma non sò più chi sei. fumo camel light dal pacchetto da dieci e scrocco un accendino ad un tizio sulla settantina. in un bar gioco a biliardo con uno dell'est scalzo. penso a mio padre nel 1982 che guarda Italia-Brasile in un bar del cazzo e al primo goal di Paolo Rossi da una botta sul tavolo frantumando in mille pezzi i suoi occhiali da sole. ricordi straordinari. vinco tre partite su cinque. lo straniero scalzo sorride a sforzo. mi offre da bere. si brinda a non sò che cosa con del montenegro liscio. un conato di vomito mi fa ritornare per un istante adolescente che tracanna vodka alla pesca. sono e ti penso. credo di svenire mentre ti guardo ma sei ancora solo un pensiero. ho flashback di momenti di passione. nel nostro mondo medievale ti ho svelato chi ero. la tua casa è un'oasi nella campagna desertica. la raggiungo a fatica. nella stanza della musica spingo a caso i tasti del tuo pianoforte. mad world. mad world. mad season... il prima e il dopo son relativi in questa nostra storia. questo è il momento.

2 commenti:

  1. Arrivo dal blog di Giò, che ti segnalato con:
    "Voglio segnalarvi il blog di un amico, mi piace la sua scrittura pure le sue riflessioni"

    Giuro, ci ho provato, mi sarebbe piaciuto scoprirle. Ma il carattere blu-mare su sfondo nero è troppo ostico per la mia vista :)

    Un saluto

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  2. caro Rouge...che dire hai ragione...il bianco molto meglio...per quanto riguarda le mie riflessioni che dire...sono aliene come il blu del mare adriatico:) quindi cmq difficoltose per la tua vista:)

    un saluto

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